6 ott 2010

Un cavallo da 340 dollari e una puttana da cento(C.Bukowski)

non vi venga l'idea che io sono un poeta; mi trovate

mezzo sbronzo all'ippodromo ogni giorno

a puntare su quarter, trottatori e purosangue,

ma fatevelo dire, là ci sono delle donne

che seguono i quattrini, e qualche volta

quando guardi queste puttane queste puttane da cento dollari

qualche volta ti domandi se la natura non ha scherzato

a regalare tanto petto e tanto culo e la maniera

in cui sta tutto insieme, tu guardi e guardi e guardi e

non ci credi; ci sono le donne qualsiasi

e poi c'è qualcos'altro che ti fa venir voglia

di sfondare quadri e spaccare dischi di Beethoven

sul coperchio del cesso; in ogni modo, la stagione

si trascinava e i pezzi grossi restavano in bolletta,

tutti i non professionisti, i produttori, gli operatori,

gli spacciatori di marijuana, i pellicciai, gli stessi

proprietari, e 'sto giorno correva Saint Louie:

un cavallo che rompeva quando l'arrivo era serrato

correva a testa bassa, era brutto e cattivo

dato 35 a 1, e io puntai un deca su di lui.

il guidatore lo spinse al largo

lo portò allo steccato dove sarebbe stato solo

anche se doveva fare il quadruplo di strada,

e fu così che fece

tutta la gara lungo lo steccato

correndo per due miglia anziché una

e vinse come se avesse il diavolo alle calcagna

e non era nemmeno stanco,

e la bionda più grossa di tutte

tutta culo e tette, praticamente nient'altro

venne con me a riscuotere.

quella notte non riuscii a distruggerla

anche se le molle sprizzavano scintille

che rimbalzavano sui muri.

più tardi là seduta in sottoveste

bevendo Old Grandad

disse

come mai un tipo come te

vive in una stamberga come questa?

e io dissi

sono un poeta

e lei buttò indietro la bella testa e rise.
tu? tu... un poeta?

proprio così, dissi, proprio così.

ma mi piaceva ancora, sì, mi piaceva,
e tante grazie a un brutto cavallo
che ha scritto questa poesia.

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